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E’ rivolto sia ai bambini che agli adulti. Per quanto riguarda i bambini è consigliabile far loro iniziare, a seconda dell’età, un percorso che parta dalle basi solide di un eccellente propedeutico come quello che la scuola propone già da anni con successo, supportato dalla preparazione, esperienza e professionalità dell’insegnante. Agli adulti viene consigliata generalmente la lezione individuale, mentre i bambini inizialmente partono dalle lezioni di gruppo di tastiera per poi passare meno trumaticamente all’approccio vero e proprio col pianoforte. Per le dita ancora tenere e inesperte dei bambini è più facile avere un primo approccio con la tastiera, relativamente più morbida a livello percussivo rispetto al pianoforte; oltre agli esercizi di tecnica pianistica, necessari per tenere in costante allenamento le mani, si studiano brani di repertorio che spaziano dalla musica classica a quella contemporanea, seguendo e assecondando i gusti degli allievi e scegliendo i pezzi in base al loro livello di preparazione e alle capacità individuali.

E’ un corso da fare preferibilmente in gruppo, soprattutto quando ad essere coinvolti sono i bambini. Contrariamente ai classici corsi di strumento, affrontati partendo dalla teoria e dal solfeggio o da esercizi sulla corretta posizione della mano, sicuramente utili e costruttivi, ma certamente un po’ noiosi per i bambini (… e anche per gli adulti), questo corso propone immediatamente la pratica sulla tastiera abbinata al canto con note e con ritmo corretto delle melodie da eseguire.
Solo in un tempo successivo si risalira’ alla teoria musicale, raggiungendo contemporaneamente piu’ obiettivi: far imparare “divertendosi”, (cosa fondamentale in particolar modo per i bambini), non annoiare gli allievi e non farli disamorare nei confronti della musica, ed educare splendidamente il loro orecchio musicale melodico ed armonico.
Gia’ fin dalla prima lezione gli allievi imparano a riconoscere bene le note nei tasti bianchi, e questo e’ sicuramente un inizio promettente ed appagante che li stimolera’ ad andare avanti con entusiasmo e ad affrontare facilmente il loro “percorso musicale”.

Molto spesso l’aspirante chitarrista sfrutta solo una minima parte delle potenzialita’ del suo strumento e di se stesso, per evitare di acquistare libri e frequentare lezioni ed ancor di piu’ perche’ vede un alone di sacralita’, difficolta’ e mistero intorno a tutto cio’ che riguarda le scale, gli arpeggi, la teoria e l’armonia. Erroneamente e’ portato a pensare che tutto cio’ sia appannaggio solo dei professionisti e spesso ignora del tutto che si tratta, invece, di cose accessibili a chiunque. In realta’ la chitarra si puo’ suonare in tanti modi diversi e non e’ necessario conoscere tutto di essa per poterne apprezzare le infinite qualita’. Deve essere vista sia come un ottimo strumento d’accompagnamento, sia come splendido strumento solistico, dalle inimitabili qualita’ timbriche ed espressive. Questa sua estrema versatilita’ permette a milioni di persone di potersi divertire a suonare anche solo con un minimo di esercitazione. Cio’ non vuol dire che la chitarra sia uno strumento facile in assoluto; al contrario, per poter sfruttare completamente e a fondo le sue incredibili potenzialita’ occorrono lunghi anni di intenso ed appassionato studio. Proprio in questa ottica nei corsi che la scuola propone si cerca di affrontare e sviluppare ogni genere di tematica ed argomento, per far sì che ciascun allievo, opportunamente guidato e consigliato, possa comunque scegliere a quale tipologia di studio dedicarsi (chitarra classica – acustica – elettrica), impegnandosi ma anche e soprattutto divertendosi.

Il basso elettrico è spesso sottovalutato, eppure essenziale per tantissimi generi musicali e per la perfetta riuscita di molte notissime canzoni, perchè ricco di potenzialità ed indispensabile per mettere in risalto la linea melodica e la struttura ritmica dei brani.
E’ uno strumento da cui sembrano poco attratti i giovani che intendono approcciarsi allo studio della musica, erroneamente considerato come marginale e mai in prima linea. Eppure potrebbe essere sufficiente citare i grandi nomi che la storia della musica raccoglie con orgoglio in sè, per rendersi conto di quanto il talento renda protagonisti anche i suonatori di basso elettrico.
Tornano alla mente nomi eccellenti quali Sting (leader dei Police), John Deacon (bassista dei Queen), Paul McCartney (attualmente solista, ma leggendario componente dei Beatles), ecc …
I nostri corsi prevedono uno studio del basso a partire dalle basi, per poi arrivare a livelli più alti. Naturalmente, come per lo studio di ogni strumento, è necessaria la voglia di lavorare sia a scuola che a casa e la cognizione del fatto che essendo uno strumento della famiglia dei cordofoni (strumenti a corde), per vedere i primi risultati bisogna insistere e superare le prime difficoltà che sono date dalla posizione delle dita sia della mano destra che della sinistra.
Il basso elettrico sa regalare grandi emozioni a chi lo suona e può considerarsi uno, se non “lo” strumento indispensabile per suonare in gruppo.

È il cuore dei corsi dell’Associazione e prevede lezioni in piccoli gruppi, settimanali, di 50 minuti. Il percorso proposto dal metodo abbraccia tutte le componenti della musica: canto, ascolto, scrittura e lettura dei termini musicali, ritmo, approccio alla tastiera più strutturato rispetto al Corso propedeutico. La novità sta nel perfetto equilibro tra l’elemento ludico, ben evidenziato anche dai peluche che rappresentano i grandi compositori di musica del passato, e l’elemento più strettamente didattico, studiato in collaborazione con pedagoghi e psicologi, per facilitare l’apprendimento attraverso il gioco. Per imparare la musica in modo facile e divertente.

Insegnare (ed apprendere!) il sax o il clarinetto necessita di tempo (non tantissimo), di pazienza (un pò di più) e di determinazione (indispensabile!).
Gli “step” iniziali dei nostri corsi contemplano, nell’ordine: la produzione del suono e il suo successivo aggiustamento onde ottenere la corretta intonazione, che è la pietra angolare su cui si fonda l’edificio della musica; imparare il solfeggio (cioè leggere il rigo musicale, cosa fondamentale e facile allo stesso tempo) e le scale maggiori e minori a memoria (tutta la musica che si ascolta è costituita, all’ 80%, da scale maggiori e minori e/o dai loro frammenti); la possibilità di “incrociare” il proprio strumento con altri, dapprima duettando col maestro e poi, quando si avrà un certo agio, con ensemble più estesi.

Il metodo WWM (World Wide Music) permette agli studenti di qualsiasi età e nazionalità di accostarsi allo studio della musica strumentale (pianoforte – tastiere – chitarra e basso) in maniera estremamente empirica, senza passare prima attraverso le lunghe e a volte noiose lezioni di teoria e solfeggio. Gli allievi imparano a suonare rapidamente e proprio per questo motivo sono invogliati e motivati a proseguire, ed essi stessi richiederanno, a posteriori, nozioni di teoria e ritmica per integrare ciò che hanno velocemente imparato.

E’ un meraviglioso vero e proprio cammino musicale propedeutico che i bambini
(dai 5 anni in su)
intraprendono insieme ai loro genitori, divertendosi senza rendersi conto di imparare e di aprire il corpo e la mente a quel linguaggio universale chiamato “musica”.
E’ proprio nella piu’ tenera eta’ che si e’ maggiormente sensibili e ricettivi alla percezione dei suoni ed allo sviluppo dell’orecchio musicale. Importanti studi effettuati in America a livello scientifico hanno comprovato che l’intelligenza e la capacita’ di apprendere e di ragionare sono notevolmente superiori alla media nei bambini che hanno iniziato a fare musica a partire dai 5 anni di eta’.
Essi vengono stimolati continuamente da un universo di suoni e da attivita’ musicali – ludico – motorie: canto, ritmo, movimento, gioco musicale, guida all’ascolto, costruzione ed uso di strumenti ritmici. Questo permette all’insegnante, che ha alle sue spalle decenni di esperienza e la capacita’ di relazionarsi con i piccoli anche attraverso un’attenzione alla psicologia di ognuno di loro, di trasformare cio’ che in realta’ e’ una vera e propria lezione in un entusiasmante e divertente gioco collettivo.

La voce umana è il più complesso ed affascinante fra tutti gli strumenti musicali e, come tale, va esercitata e preservata, curandone l’allenamento ed ottimizzandone tutte le potenzialità, anche le piu’ nascoste. La scuola si vanta di essere l’unica sede certificata ed autorizzata a Siena all’utilizzo del metodo “Vocal Power Singing” della famosissima docente americana Elisabeth Howard. Questa metodologia è diffusa a livello internazionale e la stessa Elisabeth Howard, dopo aver scelto e certificato i suoi insegnanti, ne cura un costante controllo ed aggiornamento.
Tale tecnica vocale è altamente innovativa e basilare per costruire correttamente una voce parlata e cantata, qualunque sia il tipo di canto a cui ci si vuole dedicare, prefiggendosi, attraverso esercizi mirati e finalizzati al raggiungimento di obiettivi specifici per ciascun allievo, di ottenere il massimo risultato con il minimo sforzo e soprattutto mantenendo la voce bella, impostata correttamente ed in perfetta salute.

La parola “corale” sta ad indicare che l’insegnamento non è rivolto specificatamente ad un singolo individuo ma a piccoli gruppi di allievi (sia bambini, cioè “voci bianche”, sia adulti). Vengono allestiti dei workshop (laboratori) in cui si studia la tecnica vocale (sempre con il metodo “Vocal Power Singing”), indispensabile per una corretta emissione dei suoni ed una buona impostazione della voce. Prima di cimentarsi nello studio di brani di repertorio, vengono gettate contemporaneamente le basi di teoria musicale, ritmica, armonia, solfeggio cantato (intonazione corretta delle singole note e degli intervalli maggiori e minori) e polifonia (canto a più voci diverse), utilizzando dei canoni semplici e molto divertenti.
Se è gratificante cantare da solisti è oltremodo piacevole e rilassante cantare in gruppo, un modo veramente ottimo per scaricare lo stress e le tensioni accumulate nella routine della quotidianità, nonche’ una produzione notevole di “endorfine”, sostanze che, come la scienza ci insegna, aiutano a “stare bene” e a migliorare il proprio umore.

Studio approfondito del suono in tutti i suoi aspetti, principi della dinamica, utilizzo del mixer sia analogico che digitale, studio delle tecniche di registrazione e utilizzo dei software per elaborare suoni e creare basi musicali.